Non ce l’ho con il Dr.Marchionne.
Fa’ il suo lavoro.
Le mansioni sono note:
“Trovare, nell’intero globo, manovalanza silenziosa e a basso costo”.
Il titolo e’ “Amministratore Delegato”.
Trecento anni fa’ avrebbero scritto
“Negriero”.
Ce l’ho con due persone:
Bonanni e Angeletti, per i più ignari, i segretari nazionali della Cisl e della Uil.
Questi signori, pagati dagli operai che da troppi anni si iscrivono ai loro pseudosindacati, hanno firmato una cambiale in bianco con il Dr. Marchionne.
E ieri, il neonegriero, gli ha risposto:
“Voi non mi fate beccare manco un euro”.
Tie’.
Cornuti e mazziati.
Poi qualche genio se ne uscirà con la proposta di un Marchionne antagonista al vatusso mancato, come già e’ successo per Profumo o Montezemolo.
E si’ che l’esempio di Calearo dovrebbe essere stato sufficente.
Si capovolgono le cose.
I grandi capi d’azienda lasciamoli fare quello che hanno sempre fatto, non mischiamo i valori della sinistra con i valori di Rockfeller.
Servono, per carità, sto parlando di persone con un bagaglio culturale invidiabile, gente che fa’ volare in borsa ( leggi Stock Option) le proprie aziende, gente con il pelo, gente che non si ferma di fronte a nulla.
Ma dire che sono dei progressisti NO.
Scendere a patti con loro NO.
Farli passare per dei futuri capipopolo NO.
E allora, Bonanni, Angeletti, perché vendersi così?
Voi si’ che mi state sulle palle.
Voi lucrate sulle tessere che vendete.
Voi avete perso quel poco di rispetto che per brevi tratti vi ho riservato.
Voi siete peggio di Cicchitto.
Anni fa’ v’era un gruppo musicale,
si chiamavano Assalti Frontali, cantavano un pezzo, il ritornello faceva:
“CGIL CISL e UIL, vi pagano i padroni”.
Erano gli anni di Lama, Carniti e Benvenuto.
Anni duri.
Anni bui.
Pero’ la gente si incazzava,
non avrebbero MAI permesso a un Bonanni a caso di dire, pochi mesi orsono, quasi in preda alle lacrime:
“Il mio stipendio e’ di poche migliaia di euro al mese”.
Fossero anche di meno, caro Bonanni, sono RUBATI.
Per assurdo, e’ più morale lo stipendio di Marchionne.
P.S.
Per scrivere l’ultima frase mi sono tappato il naso.
Ammetto la mia ignoranza,non conosco bene Bonanni e Angeletti,vedrò di documentarmi.
Ciò che dice Marchionne invece da fastidio,il termine negriero è azzeccato,ci aggiungiamo anche negriero poco furbo.
Perchè?
Perchè dire che in Italia non sappiamo lavorare è darsi una martellata sulle palle,la FIAT esiste da più cent’anni e non grazie a lui,frasi simili risvegliano l’orgoglio nazionale sopito,con manifesta ostilità di tutti (bipartisan) verso Marchionne.
Perchè alle spalle degli incentivi statali per l’acquisto di auto c’è sempre stata la FIAT,però se il sig.Marchionne chiude gli stabilimenti in Italia per aprirli in Bananistan molti come me non comperano più Fiat pensando che un’auto italiana in più è un posto di lavoro salvato…(infatti ho comprato Renault).
Perchè continuare (non solo la Fiat) a ricercare ossessivamente mercati dove produrre a costo ridottissimo (modello cinese) alla fine ti si ritorce contro…se qui in Italia non c’è più sviluppo,se non si da l’opportunità alla gente di lavorare,acquistare,consumare,far GIRARE l’economia,come cazzo te l’acquisto la Punto?
Esiste lo sfruttamento intelligente (di un paese,del suo popolo) e quello dissennato,distruttivo.
Marchionne sta mettendo in atto il secondo, e non è l’unico.
Andassero a vedere cosa fecero a suo tempo Alessandro Rossi e i Marzotto,sfruttatori si,ma intelligenti.
Assolutamente perfetto, caro Massimo.
Volevo anch’io portare gli esempi delle famiglie Rossi e Marzotto, non l’ho fatto per non essere tacciato di campanilismo.
Stasera espugnamo Viareggio…..
Ciao,
Zac
Con tutto rispetto caro Massimo il tuo commento mi fa sentire “parte in causa” pur non avendo mai partecipato direttamente alla gestione aziendale. Per i Rossi non rispondo perchè non conosco abbastanza la materia ma per i Marzotto, fino alla gestione di Pietro mio padre, mi sento di poter dire che non vi è stato alcun “sfruttamento” ma un senso sociale di fare impresa dimostrato dai fatti e non dalle parole. Il rapporto tra imprenditore/impresa e dipendente non può essere sempre e solo visto come “sfruttamento” esiste anche un rapporto equo fatto di opportunità reciproche. Valdagno come Portogruaro e Manerbio ne sono state un bell’esempio – imprese che sono cresciute grazie ad una forza lavoro compatta e solidale, capace e caparbia che ha sempre lottato al fianco dell’imprenditore con grande senso di dignità e reciproco rispetto. Io ripeto non ho mai avuto nulla a che fare con queste strutture ma per me hanno costituito un’ispirazione nel divenire imprenditore io stessa e nel rapporto quotidiano che coltivo con i miei collaboratori. Attenzione a fare di tutta l’erba un fascio – si finisce proprio come UIL e CGIL!
Anche a me quel “sfruttatori” era suonato maluccio.
Non ho replicato perché ero certo di un tuo intervento.
Grazie Mary.
Zac
Cara Marina,il termine da me usato era forse un po’ forzato.
Marzotto ha dato molto a questa vallata ricevendone altrettanto,e pur ragionando da imprenditore ne ha reso partecipi i valdagnesi,con innumerevoli azioni di carattere sociale difficili tutte da ricordare,perchè sono state molte,ho sempre avuto il piacere di informarmi e conoscere bene la storia del mio paese.
Chiedo venia,forse il termine era eccessivo.
I capitani di industria del passato si pappavano la gran parte della torta ma qualche fetta la lasciavano…quelli di ora si vogliono mangiare tutto.
Ciao
Grazie Massimo. Ho immaginato che il termine non fosse del tutto voluto e poi ripeto non tutti gli imprenditori sono delle merdacce, c’è anche chi ci crede e chi investe con il senso che un’impresa è un bene comune per tutti coloro che interagiscono con essa, per tutti coloro che pensano ancora che l’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro, per tutti coloro che credono che lavorare sia un diritto/dovere che nobilita l’uomo. Un caro saluto a quella che ricordo come una generosa e bella vallata m
Scusa ma non sono d’accordo sul fatto che Marchionne non abbia detto una stronzata indipendentemente dal ruolo dei sindacati e ti spiego perchè (a mio parere ovviamente).
Per il semplice motivo che se ora la Fiat può permettersi di fare utili in giro per il mondo, lo deve sostanzialmente alle ore di cassa integrazione ed agli aiuti statali (pre divieto UE) che ha avuto in Italia. Ovvio che fa il suo mestiere..ma c’è modo e modo di fare un mestiere. Totò diceva che “signori si nasce ed io modestamente lo nacqui”, Giovanni Agnelli lo “nacque”, Marchionne spera di diventarlo ma dubito fortemente nel successo dell’impresa.
a.y.s. Bibi
Ottimo ragionamento.
Paragonare l’Avvocato con Marchionne e’ come raffrontare il Platino con l’Eternit.
Ciao,
Zac
Una volta avveniva che un “Padrone” sentiva delle responsabilità’ nei confronti dei propri dipendenti, in alcune aziende che funzionavano bene, si instaurava un rapporto di tipo familiare. I lavoratori erano veramente considerati una risorsa per l’ azienda e non come adesso un costo. Un datore di lavoro che rispetta un lavoratore, induce in lui il desiderio di dare sempre il massimo ed un attaccamento al lavoro ed all’azienda che non si verifica quando invece uno si sente sfruttato. Per quanto riguarda Cisl e Uil, hanno estremizzato in questi anni il concetto di concertazione, firmando accordi a perdere per i lavoratori e favorendo la frantumazione dell’unità sindacale. Che poi nonostante tutto molti lavoratori iscritti a loro non contestano certe scelte e certi accordi, e’ solo perché vengono convinti che ciò che e’ stato fatto, era per il meglio.
Caro Raf,
pensa che io vivo in un paese che non ha esempi in Italia,
che rispecchiava la tua idea di operai visti e trattati come una risorsa.
Cerca Valdagno su Internet e leggi della Citta’ Sociale che la famiglia Marzotto creo’ durante quasi tutto il 20imo secolo.
Ciao,
Zac
Caro Zac, grazie x l’ informazione, mi sono letto della città sociale di Valdagno ed ammetto che non ne ero a conoscenza. Gaetano Marzotto, si’ che si poteva dire essere un manager, intelligente e buono, non come certi fighetti usciti dalla Bocconi o da altri master, con il cervello intriso di indottrinamento neo capitalistico, che pensano solo a ridurre i costi e massimizzare i profitti. Al giorno d’oggi molti si riempiono la bocca di parole contenenti buoni propositi e sani concetti, in realtà nel mondo del lavoro le condizioni oggettive di vita dei lavoratori sono peggiorate sempre più, ed io non vedo come si possa invertire la tendenza..il sig. Marchionne per quanto mi riguarda e’ un pessimo esempio di management industriale, subito ha generato emuli in erba che si apprestano a seguire i suoi esempi negativi.. (ad es. La disdetta di un contratto nazionale di categoria). Chi ci rimetterà’ ? Sempre e solo il solito Cipputi.