Volevo scrivere della riforma EnteroGelmini, di Wikileaks, di Saviano e Fazio, delle assurde frasi che anche ieri il calvoamesialterni non ci ha fatto mancare.
Poi Mario si e’ lanciato nel vuoto.
Ieri e’ morto un Uomo straordinario, molti lo definivano un vero radicale, altri un compagno, altri ancora un fratello, un amico, lui disse di votare Rifondazione.
Per me era la rappresentazione vivente della malinconia che si trasforma in risata grassa.
Monicelli ha combattuto per strappare un momento di ilarità a tutti gli italiani, soprattutto nei periodi più bui.
Nel 58, con una rara lungimiranza, gira “I Soliti Ignoti”, banda sconquassata nell’Italia del boom, della DC, delle 500 e dei primi recipienti in plastica.
A fronte di cotante novità economiche e sociali, Mario trasforma Gassman in un ebete, e si ride per la semplicità, che il sistema voleva sopprimere.
A detta di molti, il primo esempio di Commedia all’Italiana.
Nel 75, con lo stivale devastato dalle stragi e dall’austerity, prende Tognazzi e soci per girare “Amici miei”.
Ho personalmente recitato la Supercazzola a un notevole numero di turiste straniere, sul litorale Adriatico, che sistematicamente facevano la stessa espressione stranita delle vittime nel film.
Degli amici un giorno salirono in un paesello montano, armati di metro e aste, terrorizzando la cittadinanza con il trucco della chiesa abbattuta per far passare la nuova autostrada.
“Amici miei” e’ stato il film che mi ha iniziato alla risata plurima.
Ma la pellicola che mi porterei in un isola deserta, senza esitazione, e’
“Il Marchese del Grillo”.
Nell’ 81, l’anno dopo Bologna,
Mario mi regala il film che azzera le ghiandole lacrimali.
Sordi e’ impareggiabile, le battute inossidabili, le situazioni attualissime ancora oggi.
“Mi dispiace, ma io so io e voi nun siete un cazzo”.
Mario Monicelli ha vissuto come e’ morto.
E’ riuscito anche ad anticipare la morte.
Non voleva essere chiamato Maestro.
“Di Maestri ce ne sono di buoni e di cattivi”.
Viveva da solo.
Per scelta.
«Per rimanere vivo il più a lungo possibile. L’amore delle donne, parenti, figlie, mogli, amanti, è molto pericoloso. La donna è infermiera nell’animo, e, se ha vicino un vecchio, è sempre pronta ad interpretare ogni suo desiderio, a correre a portargli quello di cui ha bisogno. Così piano piano questo vecchio non fa più niente, rimane in poltrona, non si muove più e diventa un vecchio rincoglionito. Se invece il vecchio è costretto a farsi le cose da solo, rifarsi il letto, uscire, accendere dei fornelli, qualche volta bruciarsi, va avanti dieci anni di più».
Unico.