Per due persone.
Procurati: sei capesante, 140 gr di riso Carnaroli, dieci asparagi verdi, pepe nero, prezzemolo, scalogno, vino bianco, panna da cucina.
Al mattino, estrai dal freezer il fumino che hai preparato nella ricetta precedente.
Prendi le capesante, ogni frutto va’ tagliato in otto parti.
Prendi il mazzo di asparagi e fallo bollire in piedi, lasciando le punte fuori dall’acqua.
Quando vedrai le punte che inclinano la testa, estraile.
Taglia solo la parte germogliata, che risulterà essere di 6/7 cm.
Affettala.
Su una padella fai soffriggere scalogno, olio extravergine, e le cime degli asparagi.
Quando lo scalogno si indora, butta dentro il riso.
Mescola.
Quando noti che l’anima bianca del chicco comincia a diventare trasparente, metti mezzo bicciere di vino bianco.
Dovrà comparire una nuvola di vapore pari a un fungo atomico, vuol dire che hai operato bene.
Dopo trenta secondi un mestolo colmo di fumino, precedentemente riscaldato.
Prima spruzzatina di pepe.
Vai avanti a mescolare e aggiungere fumino per 10 minuti.
Il risotto e’ come un neonato, va’ accudito ogni secondo!!
Inserisci le capesante e continua la cottura per altri 10 minuti (il Carnaroli necessita di cottura abbondante).
Quando e’ quasi pronto, lo si evince mediante assaggio, metti dentro un cucchiaio colmo di panna da cucina e manteca.
E’ il secondo trucco dopo quello della nuvola:
per un risotto da premio la mantecatura va’ effettuata a fuoco spento, con dei rapidi ghirigori effettuati con un mestolo in legno, cosicché l’amido possa “legare” con il resto degli ingredienti.
Seconda spruzzatina di pepe.
Prezzemolo crudo da spargere sopra al risotto già impiattato.
Il piatto e’ pronto.
E mi raccomando:
AL DENTE!!!!!!!
Zac le Chef
P.S.
Il sale:
se avete fatto un fumino come si deve, il sale non serve, comunque si può sempre aggiustare, ma almeno cinque minuti prima della fine cottura, poi si rischierebbe solo di combinare disastri.
P.S.2
Si noti come la classica noce di burro venga sostituita da un cucchiaio di panna da cucina.
In apporto di colesterolo, il rapporto e’ trenta a uno.
E così il risotto non ti stronca il resto della cena.