La malattia infantile della sinistra e’ l’estremismo.
Parto da qui per tentare di spiegare il perché di centinaia di sconfitte.
Quando il PCI cambio’ nome, e poi ancora, ancora, ancora e ancora, lo fece proprio per questa malattia infantile.
L’estremismo non e’ mai stato accettato, e con tutto l’amore che provo per Enrico Berlinguer, non gli perdonerò mai di aver messo le basi per il compromesso storico, che poi ebbe il suo culmine con un governo capeggiato da Prodi (gran brava persona ma di certo non di sinistra, almeno della mia sinistra) con guardasigilli tale Mastella da Ceppaloni.
In questo paese “estremismo” vuol dire Curcio o Moretti da una parte,
Fioravanti o Delle Chiaie dall’altra.
E’ così che ce lo siamo messi in culo.
Self-made.
Io sono un estremista.
Anche se ogni tanto auspico il ritorno degli ak47, di base sono contro la lotta armata.
Sono un estremista per dei principi netti e circostanziali, sui quali non accetto più, da anni, alcuna mediazione.
Li elenco:
1) la mia dignità e’ pari a quella di qualsiasi altro essere, animale o vegetale, presente sul pianeta, senza soluzione di sorta.
2) Il diritto a manifestare il mio ateismo e’ paritetico a quello che hanno i credenti, solo che loro hanno più di centomila chiese e luoghi “sacri” dove poter riunirsi, io no.
3) Le scuole private vanno rase al suolo
4) Chi commette un crimine, lo espia vedendo, per un giusto periodo, il sole a scacchi.
5) Il diritto all’aborto e’ una decisione che spetta solo all’universo femminile, il che concerne anche una eventuale opinione del genere maschile, ma solo se richiesta.
6) il diritto al lavoro e’ necessario, ma solo se uno ne e’ convinto appieno, viceversa può vivere con un giusto sussidio statale, perché un lavoratore che non svolge a modo la propria mansione, e’ un danno inenarrabile per il resto della società.
7) E’ un dovere implicito tenersi informati.
8) Chi picchia una donna va’ UCCISO.
Più o meno e’ tutto, anche se non capisco come mai al posto del punto 8 sia uscito quel sorrisino giallo che non riesco a togliere.
Questi principi vengono, chi più chi meno, considerati “estremisti” non solo dai fasci, anche da una nutrita schiera di compagni, Renzi e Franceschini in testa e, credo, come ho scritto poche righe sopra, che sia il vero suicidio di un’intera classe politica, così miope o così compromessa, da non rendersene neppure conto.
L’estremismo e’ il nocciolo della questione progressista in questo paese, o gli si da’, una volta per tutte, il giusto peso, oppure saremmo destinati a pendere dalle labbra di un D’Alema a caso, neo Gentiluomo di sua santità.
P.S.
Avviso che venerdi’ 30 settembre, alle 20,30, presso Palazzo Festari in Valdagno, sara’ presentato il libro “Vita da Freelance”, i lavoratori della conoscenza e il loro futuro.
Con gli autori Sergio Bologna e Dario Banfi.
Oltre a ringraziare l’amico Maurizio per l’informazione, vi invito ad assistere alla serata.