I neomedievalisti riuniscono il parlamento del nord, o padano, che dir si voglia.
Parlamento che ha un primo ministro, Maroni Roberto, e che negli anni ha visto ricoprire tale ruolo anche da Borghezio Mario, noto ai più come “Trigliceride”.
Un parlamento, composto da un unico partito, e’ un controsenso, e difatti, esistono i partiti rappresentati, ve li elenco per una risata collettiva:
Comunisti padani, leader Salvini Matteo, noto per il limpido pensiero marxista, concentrato nella celeberrima frase del cretino:
“I topi sono piu’ facili da debellare degli zingari”, 5 seggi.
Democratici europei-Lavoro padano, leader Maroni Roberto, non so’ se vi sia noto, ma non si tratta di un omonimo, e’ proprio l’essere umano che ricopriva l’incarico di ministro dell’interno, sino a venti giorni orsono, 52 seggi.
Leoni padani, leader Leoni Giuseppe, che dev’essere malato di protagonismo, gia’ prescritto ai tempi di mani pulite, amico di don Verze’,14 seggi.
Cattolici padani, leader Ronchi Roberto, morto, 20 seggi.
Liberaldemocratici-Forza padania, leader Pagliarini G.Carlo e Cota Roberto, il gatto e la volpe, 50 seggi.
Padania liberale e libertaria, leader Pottino Marco, translato a forza Italia e passato alla storia come maggiore assenteista fra i banchi parlamentari (quelli veri), 12 seggi.
Unione padana agricoltura, ambiente, caccia e pesca, leader Boso Erminio, quello del picnic a base d’orso, 5 seggi.
Destra padana, leader Enzo Flego, teorizzatore del “razzismo di chi svaligia le case”, nel senso che il vero razzista e’ il ladro d’appartamenti, mah, 27 seggi.
In tutto fanno otto gruppi parlamentari, più che a Montecitorio.
Si riuniranno sabato, a Vicenza, e nello stesso giorno pure io sarò in città.
Solo che sarò seduto da un’altra parte, pronto ad assistere al
“Signor di Pourceaugnac” di Moliere, rivisitato da una compagnia di ragazzi napoletani.
Avrei voluto travestirmi da celtico e creare qualche “imprevisto” alla pagliacciata padana, ma, ne converrete, fra Boso e Moliere,
non c’è partita.