Marchionne dice che in Brasile lo stato sovvenziona per l’85%, e che l’ufficio “progetti” di Fiat e’ in cassa integrazione perché innovare e’ inutile in un periodo di crisi.
A quest’ omino regalano una botta di milioni per sparare emerite cazzate.
In Brasile ti danno si’ dei contributi, ma solo per l’avviamento dell’azienda, cosa che il governo italiano ha fatto per almeno cento anni ogniqualvolta il gruppo di Torino ha aperto uno stabilimento in patria.
E quando saranno scaduti i cinque anni, si cercherà un altro stato che te ne da’ il 90%.
L’innovazione.
A oggi comprare un modello Fiat e’ come comprare un lettore di audiocassette.
Lo sanno anche i sassi, nei periodi di crisi si investe il piu’ possibile nei progetti futuri, ma i sassi sono piu’ scaltri del Marchionne.
Il tale e’ così fuori dalla realtà da far dire a Romiti (!?!?!) che la FIOM ha fatto bene a non votare al referendum interno.
Il suo problema, illustre dr.Marchionne, e’ semplice, nessuno compra le sue autovetture, neppure se gliele sconta della meta’, neppure se fa’ lavorare un operaio 28 ore al giorno, e nemmeno se i suoi “motivatori” arrivano in azienda muniti di gatto a nove code.
Lei non riesce a vendere il manufatto che produce, prerogativa universale per il funzionamento di una azienda.
Come vendere ghiaccioli in Alaska.
Come vendere bambole gonfiabili fra i mormoni.
Come vendere crocifissi a Islamabad.
Le do’ un modesto consiglio, converta le sue catene di montaggio, qui e all’estero, e si metta a produrre casse da morto, e’ un mercato che non conosce flessioni e, se poi, a latere, riuscisse anche a riempire il mercato di bombe a grappolo, ecco che il business godrebbe di un picco pari a quello della Apple.
Per questa accurata “innovazione” non pretendo molto, mi regali una BMW e facciamo pari e patta.
“Io sto con Marchionne” disse Renzi
“Io sto sulla riva del fiume, e attendo con pazienza il cadavere passare, l’AD della Fiat sara’ il primo cliente della sua nuova produzione” disse Zac.
Ah, quasi scordavo, la giunta Marrazzo spese durante l’intero mandato 80 mln di euro, quella Polverini 104 nei primi due anni.
24 e’ il delta.
20 quelli che dicono di “tagliare” i fascisti della regione capitolina.
Indipercui, la matematica e’ cosa seria, risulta che anche l’anno prossimo ci saranno da spartire 4 cocuzze, che di certo lieviteranno.
Il paradosso, ancora più eclatante nel caso dell’Ilva che è stata venduta dallo Stato a un privato negli anni 90 e che nel corso degli anni ha fatto un ricorso sistematico della cassa integrazione ordinaria (quindi ai soldi dei lavoratori stessi), è che allo Stato invece di finanziare un’attività attraverso incentivi o ammortizzatori sociali, economicamente converrebbe rilevare, nazionalizzare, l’attività stessa, considerando che sarebbe tagliato il profitto dell’imprenditore questo potrebbe essere utilizzato per investimenti o a supporto dei lavoratori nei momenti di crisi, quindi ci guadagnerebbero lo Stato e lavoratori. Lo so, lo so, è roba da Soviet nazionalizzare le attività produttive, ce lo impedirebbe l’Ue, però lasciarsi una piccola possibilità, come deterrente, tanto per far capire a manager con la faccia da culo come Marchionne che se hanno fallito non sono i lavoratori né lo Stato a doverci rimettere.
Caro Maestro, in Francia fanno cosi’ da decenni, e non mi pare che all’eliseo vi sia il soviet supremo.
Uno dei piu’ rilevanti problemi di questa penosa situazione e’ stato proibire per legge l’insediamento di qualsiasi altra unita’ produttiva nel campo automobilistico che provenisse dall’estero sul suolo nazionale,
regalando alla compagine torinese l’alfa, la piaggio, e all’epoca pure la ferrari.
Su quest’ultima credo che il vecchio Enzo si sia ancora rivoltando nella tomba.
Hasta
Zac
Ciao Zac e buon pomeriggio. La tua analisi sulla questione Fiat non fa una grinza. Però, i tuoi suggerimenti avrebbero una loro ragione se pensassimo che Marchionne è uno sprovveduto. Io, purtroppo per noi, lo vedo come un gran farabutto, tutt’altro che sprovveduto. Mi spiego: anche uno sprovveduto, come me per esempio, capirebbe che in tempo di crisi, se vuoi vendere devi inventarti qualcosa di nuovo, innovativo e, per quanto possibile, economico. Aspettare “tempi migliori” come afferma Marchionne, è la strategia più sbagliata perché, anche fosse, quando arriva quel momento tu saresti già in ritardo perché non hai fatto ricerca, non hai investito in innovazione, non hai nulla di pianificato e pronto. Allora, si insinua un dubbio: ma non sarà una strategia per chiudere definitivamente Fiat in Italia e trasferire tutto all’estero? In fondo, sarebbe la cosa più ovvia per una multinazionale. Acquisire più marchi possibile, eliminare i più deboli e, poi, con quelli rimasti sfruttare la manodopera a basso costo, purtroppo disponibile anche molto vicino a noi, e monopolizzare il mercato. Immagina l’Italia senza più una fabbrica automobilistica nazionale, a far concorrenza alle altre. Da chi acquisteremmo?
Anche la strategia che sta portando avanti, sembrerebbe muoversi in tal senso. Avrai letto, immagino, la storia dei lavoratori serbi impiegati nella Fiat Automobili Serbia. Non credo che definire qualla situazione un caso di schiavismo sia esagerato. Producono la nuova 600 a prezzi di costo da fame. Poi, importano le auto in Italia al costo… come se fossero prodotte a Mirafiori. Tutto questo, sotto gli occhi di un’Europa sempre meno comprensibile e, comunque, decisamente incapace di regolamentare il mercato interno.
Magnifica, comunque, un’affermazione fatta dal catricalà, un nome una garanzia, che poche sere fa ha detto che “l’Italia non può stare senza la fiat ma, d’altronde, anche la fiat senza l’Italia cosa sarebbe??” C’era da rispondergli “emerito fesso ma che significa??”
Infine, penso che su quella “riva del fiume” ci stiamo sedendo in parecchi. Inoltre, per quanto riguarda la polverini, non ce l’ho mica con lei!! E’ una fascista, che vuoi aspettarti? Io, me la prendo con quei coglioni che l’hanno votata… e ne conosco parecchi!!!
Ciao carlo,
dal fondo:
io ho molti conoscenti romani e nessuno di loro ha votato la fascista, quando conosco una persona nuova sento la puzza di fascio subito, e me ne tengo alla larga.
Su Catricala’ permettimi un no comment.
Su Marchionne:
che sia un farabutto non v’e’ombra di dubbio, ma nelle ultime settimane si e’ dimostrato pure sprovveduto per come ha risposto alle domande (preconfezionate) che gli hanno rivolto.
La Fiat e’ un marchio italiano, come la Bayer e’ un marchio tedesco e la Ford e’ un marchio americano.
Tutte e tre possono produrre i loro manufatti dove credono ma le teste pensanti, i creativi, gli innovatori, vanno tenuti presso la base di origine del marchio, e’ una legge economica imprescindibile.
Quindi, l’aver messo in CIG l’ufficio sviluppo del gruppo torinese e’ da sprovveduti, e non serve avere tre lauree per comprenderlo.
Te lo dico io come andra’ a finire:
la Fiat restera’ in Italia, Marchionne andra’ a lavorare per una grande banca di investimenti, e al posto suo ci piazzeranno un vero AD, uno con le palle quadre, non un passacarte che riceve ordini direttamente da Detroit.
Succedera’ nell’arco di un triennio.
E questo sara’ l’unica motivazione che, forse, riuscira’ a far vendere in Italia le auto italiane, perche’ io conosco troppe persone che mi hanno giurato che mai piu’ compreranno un auto fiat sino a che ci sara’ quello li’.
E a tal proposito ti cito un esempio:
La Lacoste era la polo piu’ venduta per oltre trent’anni, poi cominciarono a produrle nei mercati a basso costo e la polo in lavatrice perdeva la brillantezza del colore.
Persero in tre anni il 50% del mercato francese, ancora oggi non ne hanno recuperato la meta’, e Lacoste e’ tornata a produrre in Francia piu’ della meta’ dei suoi manufatti.
Conquistare un cliente e’ impegnativo.
Riconquistarlo dopo che l’hai perso e’ quasi impossibile.
Credo l’abbia detto Ferdinand Porsche (un nazista), ma nessuno deve averlo riferito all’AD della Fiat.
Hasta
Zac
Il 15 gennaio 2011, cioè all’indomani del referendum di Mirafiori, scrissi che Marchionne i miliardi di investimenti promessi non li avrebbe mai cacciati. (http://www.raffaelecozzolino.it/la-lunga-notte-di-mirafiori/)Perchè? Perchè basta guardarlo in faccia. Guadagna 24 milioni di €uro in un anno speculando sui minuti di pausa di un operaio in catena di montaggio e quando si presenta in un consesso, dice ” sono Sergio, metalmeccanico”, ma vaffanculo Sergio, te lo farei fare davvero il metalmeccanico, a 1000€ al mese. Ho sempre pensato che la Fiat chiudesse in Italia (dopo aver puppato 7 miliardi dallo Stato e da noi) e sono uno di quelli che una Fiat non la comprano più.
Ciao
Ciao Raf e bentornato dalle ferie.
Quel testa di cazzo oggi ha avuto il coraggio di dire, testuale, rispondendo a una domanda di una giornalista su Della Valle:
“Quello la’ fa’ borse, e con quello che investe in innovazione in un anno io non progetto neppure un parafango, e la smetta di rompere” (quest’ultima rivolta alla giornalista)
Un vero signore, l’uomo che amministra la piu’ grande azienda del paese che si esprime come un bovaro.
E’ che i giornalisti non hanno mai la risposta pronta, io gli avrei risposto:
“Si tolga dai coglioni lei, che siamo sul suolo pubblico, e le comunico che un tale di nome Steve Jobs innovo’ il globo investendo qualche migliaio di dollari mettendolo in culo alla IBM che all’epoca ne investiva milioni, coglione, ma gliele suggerisce qualcuno?”.
Hasta
Zac
e si incazza pure quando qualcuno gli dice i fatti come stanno – Crozza ne ha fatto una bella macchietta per strapparci un sorriso – il problema è che dopo il sorriso, resta l’amaro dei danni irrevocabili che questo personaggio sta facendo all’Italia e agli italiani – ciao
…e si, siamo proprio empatici ;-))
Caro Compagno Zac, letto il post, letti i commenti, concordo in pieno con Barabba.
Lo avevo scritto da me, non è il tempo delle privatizzazioni, è il tempo dello Statalizzare le industrie di interesse Nazionale, Ilva, Alcoa, Carbonsulcis e a questo punto, se serve, tutta la filiera Fiat, che senso ha cedere ai privati se poi è lo Stato attraverso la cassa integrazione a dover mantenere in vita la baracca?
Sulla Polverini…vedrai che la beatificheranno in vita, ormai siamo al paradosso, se crei disastri sei un eroe, se sei onesto…se esigi il rispetto delle regole, sei un anarco insurrezionalista.
Ma quando accidenti si gira questa dannata clessidra del tempo onesto?
Ci sono momenti che mi pare di vivere in una dimensione dove tutto scorre al contrario e non dirmi che alle prossime elezioni ce la faremo, se guardo a cosa sta scatenando l’imbecille sindaco di Firenze e come viene tirato per la giacchetta Bersani dai suoi capataz…
Ci stanno levando anche l’illusione della sinistra…spero tu abbia ragione sul fatto che il maglioncino canadese se ne andrà nel giro di tre anni, ma a questo punto anche tre mesi bastano per farsi attorno terra bruciata.
Hasta Compagno ;-))
Cara Loretta, Crozza me lo son perso, dato che non riesco piu’ a guardare ballaro’ e altre trasmissioni simili, perche’ da settimane vanno tutti avanti a raccontare sta storia dei ladrocinii, che personalmente conosco da almeno due decenni, attendero’ tempi migliori per risintonizzarmi con Floris , Formigli e compagnia bella.
Ciao
Zac
Carissima Compagna,
che se poi tenti solo di dire che vorresti statalizzare qualcosa, tutti ti guardano con l’occhio spiritato, ma proprio tutti, anche diversi compagni (con la c minuscola se noti).
No, io non credo nella beatificazione della fasciosindacaladrista, credo che nel breve periodo non si sentira’ piu’, o almeno molto poco, piu’ o meno come marrazzo.
l’hai vista la foto della tale da Gilioli?
Hasta
Zac
Si Compagno Zac, l’ho vista e servirebbe propagandare certe pagliacciate
Resto dell’opinione che manca un moderno Keynes.
Hasta Compagno ;-))
Riciclo la battuta di un mio caro amico: l’Italia da sempre convive con due cancri: il Vaticano e la Fiat.
(c’è da aggiungere altro?).
Cara Rita, per me non v’e’ confronto, il cancro della fiat e’ curabile, il cancro del vaticano e’ come quello al pancreas, non esiste la cura.
Ciao
Zac