Non affannatevi nello scrivere un commento a questo strepitoso post di Carlo, dedicato ai più attenti conoscitori della storia politica passata ed attuale di questo paese.
Buona lettura.
http://www.operaincerta.it/archivio/140/articoli/poerio_1.html
Caro Zac, sono in Tunisia e non posso risponderti al telefono. Andrò a vedere l’articolo che mi hai segnalato. Conosco l’autore, gli voglio anche bene, ma è un cazzaro abusivo. Quanto a Pinna, come sai per aver letto il libro e visto il film, è sparito dalla circolazione nel 1976 e qualche anno dopo è stato frettolosamente prodotto un certificato di morte presunta. Ho motivo di credere che sia ancora vivo e anche di sapere dove possa trovarsi, naturalmente sotto falso nome. Un abbraccio David
Inviato da iPad
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Ricevuto.
Per gli altri:
David parla di un altro articolo, non di quello linkato nel post.
Lo scrivo perché quel “cazzaro” potrebbe essere erroneamente assoggettato a Carlo…
Caro Zac,
perdonami, sono veramente di coccio. Ti ho mandato ancora una mail in risposta all’annuncio del post e sono finito dritto dentro il blog con nome, cognome, IPad e compagnia cantante.
Preciso anch’io, qualora ve ne fosse bisogno, che l’articolo di Carlo non c’entra nulla.
Non l’ho ancora letto, del resto. E ora vado a leggerlo. Ma lo commento, eventualmente, domani.
Buona serata a tutti
David
Caro Zac,
mi dimostro sempre più di coccio. Avevo inviato un commento per scusarmi della cazzata che avevo fatto rispondendoti a una mail che conteneva il post e finendo direttamente nel blog ma mi sono dimenticato le mie “generalità” e di conseguenza non è apparso. Lo rivedrò firmato Anonimo quando ti capiterà sotto il naso.
Ma soprattutto mi scusavo anche con Carlo, perché la mia goffaggine digitale (come quasi sempre mi accade) aveva creato pure l’equivoco con l’articolo di Carlo e sembrava proprio che indirizzassi a lui la definizione di “cazzaro”. Grazie Zac per aver fugato l’equivoco prontamente.
Detto ciò, ho finalmente letto l’articolo di Carlo e l’ho apprezzato molto. Lo trovo veramente prezioso. Perché Carlo ha fatto qualcosa che purtroppo quasi tutti non facciamo mai. Si è messo lì, calmo e distaccato, per spiegare in modo lucido e didascalico come e perché questo Partito Democratico è diventato un partito di destra copiando pari pari la politica di Berlusconi e della Lega del 2008.
Ciò che ha fatto a Carlo è molto più utile e molto più saggio del solito sdegno che ci infiamma e dei soliti insulti che ci scappano di bocca ogni giorno quando ci accorgiamo cosa è diventato il Partito Democratico.
Voglio prendere esempio da lui. Voglio smettere anch’io di vomitare improperi e lanciare strali contro il Partito Democratico e Matteo Renzi. È profondamente sbagliato perché sembra la reazione di un coniuge tradito. Ogni legame è finito da tempo. Devo, dobbiamo poter parlare di Renzi e del Partito Democratico come di qualcosa di profondamente estraneo alla nostra etica, ai nostri ideali, e alla nostra idea di società. Siamo diversi e avversi. Punto.
Grazie a Carlo per avercelo ricordato.
Unico, minuscolo appunto: il partito azienda di Berlusconi è nato più di 20 anni fa. Ufficialmente nel 1994, ma in realtà prima, già durante Tangentopoli e per ovvie ragioni. Propongo a chi ne avesse voglia di postare questo articolo in casa di una nostra ex condomina perché io non ne sarei tecnicamente capace. Vorrei farlo senza alcun livore.
Solo per dirle, per l’ultima volta, che la sua è stata una scelta precisa, rispettabile come qualunque altra scelta, ma irrevocabile.
Non si sa mai. Siccome siamo pur sempre in Italia, se mai la sinistra riuscisse a rinascere dalle sue ceneri, quel giorno non vorrei ritrovarmela accanto come d’incanto.
Bravo Carlo.
Buona serata a tutti.
David